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Ottava tappa: Hawaii - Il mondo in una volta
giro del mondo

Ottava tappa: Hawaii

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2018-11-22

Il pomeriggio del 3 novembre, dopo un pasto frugale a base di noodle istantanei (a dire la verità, non sono poi così male), lasciamo a malincuore il Giappone. Prossima tappa, Hawaii.

Hawaii?

Ancora non riusciamo a crederci che stiamo andando alle Hawaii. A guardarle sul mappamondo, sono un puntino minuscolo nel blu dell’oceano Pacifico, lontano da tutto e da tutti. Sono le terre emerse più isolate e remote del pianeta. Dopo ore di volo sul niente, vederle dal finestrino dell’aereo fa una certa impressione. Lontane quasi 4000km dalla “vicina” California, distano più di 6000km dal Giappone e sono lontane anni luce da casa. Se non avessimo deciso di circumnavigare il mondo, mai nella vita saremmo finiti alle Hawaii. Ma siccome si trovano proprio nel mezzo, tra Giappone e Stati Uniti, non potevamo lasciarci scappare quest’occasione.

Cast away.

Non solo stiamo per atterrare a Honolulu, ma stiamo anche per vivere il nostro primo viaggio nel tempo. Lasciamo Osaka che sono le 7 del pomeriggio del 3 novembre e atterriamo alle 7 del mattino. È ancora il 3 novembre. In Giappone sarebbero circa le 2 di notte del giorno successivo. Vi lasciamo immaginare quanto siamo stanchi, rincoglioniti e di conseguenza affamati.

Ma atterrare alle Hawaii mette subito il buonumore. La luce del sole, la brezza marina, la temperatura perfetta, l’oceano davanti, le palme verdissime e il vulcano all’orizzonte. Veniamo accolti da grandi sorrisi, calorosi “haloa” e ci manca solo la corona di fiori al collo. Tutti sembrano felice di vivere in questo paradiso terrestre.

Restiamo alle Hawaii solo tre giorni, di cui il primo siamo in coma quindi non conta. L’isola di Honolulu è più grande di quanto pensassimo e per girarla ci vorrebbe una macchina. Lasciamo perdere le spiagge a nord, tanto a surfare non siamo capaci, e ci rilassiamo a Waikiki beach, con l’oceano di fronte, le palme alle spalle e i grattacieli sopra le nostre teste. Il mare è pulitissimo, azzurro come nei cartoni animati, e quando il sole tramonta è come se il tempo si fermasse. È questione di un attimo, ma tutto si colora di giallo e vorresti che il sole restasse a tremare sull’acqua per sempre.

Rosso di sera bel tempo si spera.

Una mattina andiamo alla scoperta del Diamond Head, il grande vulcano ormai inattivo al centro dell’isola. Leggiamo che si può raggiungere la sua cima in circa un’ora di cammino, e che il panorama da lassù è incredibile. Si passa per una galleria scavata direttamente nel vulcano e ci si ritrova in un prato verdissimo – sembra impossibile che un tempo quello fosse un cratere infuocato. Più saliamo lungo il cratere, più la natura si fa selvaggia e primitiva. Non c’è da stupirsi che Spielberg abbia scelto questa terra per girare Jurassic Park. Dopo un’ultima, ripida scalinata, eccoci in cima al cospetto dell’oceano: onde enormi che si infrangono prepotenti sulla costa, qualche vela bianca all’orizzonte e nient’altro per chissà quanti chilometri. Ed è solo davanti a questa distesa azzurra senza fine che ci si accorge di quanto queste isole siano lontane dal resto del mondo.

Dinosauri in ogni dove.

Se si rimane a Waikiki, l’impressione è che l’isola viva i ritmi di un villaggio vacanze, con tanto di spettacoli di fuoco e danze sulla spiaggia, tutti i giorni alla stessa ora. Enormi alberghi uno in fila all’altro che fanno a gara alla vista più bella sul mare, negozi di lusso, tavole da surf, bazaar di souvenir, ristoranti, centri commerciali grandi come quartieri e qualche fast food: questa è Waikiki.

Ma al fianco di tanto lustro e ostentazione, ci sono gli homeless che campeggiano da chissà quanto tempo a pochi passi dalle spiagge private dei grandi hotel. Non ce lo aspettavamo, ma i senzatetto sono davvero tanti, persone che un giorno sono atterrate alle Hawaii con la speranza di trovare il paradiso e ora non hanno i soldi per andarsene. O forse sanno che non troveranno posto migliore nelle strade delle fredde metropoli americane.

Le Hawaii sono il prologo perfetto per l’ultima grande parte della nostra avventura: l’America. Lasciamo l’isola e per la prima volta ci guardiamo alle spalle sapendo che non è un arrivederci. Le Hawaii sono uno di quei posti che andrebbero visti almeno una volta nella vita, ma se si ha l’opportunità di visitarle quando si vuole, perdono gran parte della loro magia.

Addio, Hawaii.

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Giulia&Giovanni
Milan, Italy

Ciao! Siamo Giulia & Giovanni. Entrambi trentenni, siamo cresciuti nella stessa piccola città, abbiamo frequentato la stessa scuola, e ci siamo ignorati per 28 anni. Oggi siamo una coppia pronta a partire per il giro del mondo. Un viaggio di 80 giorni (sì, proprio come il libro di Jules Verne, ma è una pura coincidenza) per vedere il mondo in una volta. Finalmente a settembre si parte e non vediamo l’ora di raccontarvi tutto, con le parole e con le immagini.

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